La mostra del fotoreporter Tony Gentile. L’immagine iconica di Falcone e Borsellino si anima con il «morphing»
Un’installazione immersiva con le grandi fotografie appese ai palchi del teatro, a ricordare la protesta dei lenzuoli sciorinati dai balconi per dire «No alla mafia». Scatti di un bianco e nero furioso che sulle balaustre scarnificate di quello che un tempo fu un gioiello ottocentesco, oggi acquistano un significato ancora più importante: testimoni di dolore e di speranza: delle guerre tra clan mafiosi, di innominabili, di protagonisti di una stagione che arriverà – ma non si chiuderà – con gli attentati in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e Paolo Borsellino, con le rispettive scorte. E della rivolta germinata da quelle stragi. Tony Gentile allora era uno dei giovani fotografi di cronaca: sin dagli anni Ottanta – i suoi inizi – ha documentato delitti e arresti, visi imperscrutabili e politici conosciuti, ma anche bambini nei quartieri popolari, manifestazioni, scene quotidiane; e fu lui a realizzare l’immagine iconica che racconta in uno sguardo, la grande complicità e amicizia tra i giudici Falcone e Borsellino, scattata precisamente 57 giorni prima della strage di Capaci, quasi uno scherzo del destino visto che passarono altri 57 giorni esatti prima dell’attentato di via D’Amelio.
La mostra «Tony Gentile. Luce e memoria» è stata inaugurata lunedì 22 maggio al Teatro Garibaldi che così viene restituito alla comunità dopo quattro anni di chiusura. Inaugurato nel 1861 dall’Eroe dei due mondi che da questo palcoscenico arringò la folla, il Garibaldi subì una prima chiusura fino al 1906, poi funzionò trent’anni come cinema (si chiamò anche Araldo) poi fu serrato di nuovo per riaprire a metà anni Novanta, affidato allo sguardo rivoluzionario di Carlo Cecchi con Matteo Bavera: furono gli anni della Trilogia shakespeariana, ma anche di Wim Wenders, Emma Dante, Antonio Latella. Poi il restauro che cambiò il suo volto diruto (e affascinante) di teatro all’italiana. Occupato nel 2012 dai lavoratori dello spettacolo, venne sgomberato e affidato a Manifesta 12 durante Palermo Capitale italiana della cultura. Era chiuso dal 2019. Il Comune ha provveduto alla pulizia degli spazi e delle uscite di sicurezza, ed è stato sradicato l’albero del giardinetto attiguo che era diventato instabile. È stato nominato un comitato di gestione che valuterà le proposte di spettacoli da ospitare. La mostra sarà visitabile fino al 9 luglio, ogni giorno dal martedì al giovedì dalle 11 alle 19; da venerdì a domenica dalle 11 alle 21.
23 maggio 2023 – Aggiornata il 23 maggio 2023 , 11:00
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